Davanti al precipitare della situazione in Medio Oriente e all’acutizzarsi della crisi in Libia, va fatto ogni sforzo per evitare una guerra dalle conseguenze imprevedibili
È il momento di un’ampia e unitaria mobilitazione per la pace e per richiamare tutti al rispetto del diritto internazionale e delle norme più elementari che regolano i rapporti fra gli Stati e la convivenza stessa della comunità umana.
La pace nel mondo è a rischio. Sia la voce dei popoli più forte di quella delle armi.
Appuntamento sabato 18 gennaio 2020 dalle ore 16 presso il gazebo in Piazza Gramsci
Coordinamento Pace – Emergency – Milleeunvoce
Prime adesioni:
Anpi, Associazione Nord-Nord-Ovest, Il gusto della solidarietà, La città giusta, Legambiente (in attesa conferma), Lista civica, PD, Rifondazione Comunista, Nordmilanotizie.it,
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Volantino da distribuire al banchetto
VENTI DI GUERRA
Appuntamento sabato 18 gennaio 2020 dalle ore 16 presso il gazebo in Piazza Gramsci
La guerra è un male assoluto e va ‘ripudiata’, come recita la nostra Costituzione all’Articolo 11: essa non deve più essere considerata una scelta possibile da parte della politica e della diplomazia.
L’assassinio del generale iraniano Soleimani e di altre sette persone – è un gravissimo atto contrario al diritto internazionale che considera la rappresaglia e l’omicidio mirato crimine di guerra tanto più grave perché realizzato da un paese membro permanente del Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Ha fatto seguito l’attacco da parte iraniana a siti militari Usa in Iraq senza perdite umane, mentre gravi perdite umane ci sono state nell’abbattimento dell’aereo civile ucraino scambiato per obiettivo militare.
La logica della guerra è esattamente questa: una volta che si decide di scegliere la violenza, la violenza si moltiplica ed esce da qualsiasi controllo. Gli ultimi tragici avvenimenti rischiano di travolgere non solo il Medio Oriente ma il mondo in una nuova “avventura senza ritorno”, mentre i popoli che vivono questa situazione di guerra e in particolare i giovani che manifestano a Teheran e Bagdad chiedendo diritti e un futuro libero da ingerenze straniere sono sempre più marginalizzati
Assistiamo allo sgretolamento delle fondamenta della convivenza internazionale, ONU, diritto internazionale sono ignorati. Mentre prevale la logica del più forte, del più armato.
Dobbiamo gridare il nostro no alla guerra e alla sua preparazione, tanto più preoccupante con il potenziale degli armamenti anche nucleari, oggi a disposizione dei potenti del mondo. E sappiamo che anche in Italia ci sono basi, come Sigonella o Aviano, in cui si trovano bombe atomiche e che potrebbero essere direttamente coinvolte in azioni di guerra.
L’intervento militare della Turchia di Erdogan in territorio libico a fianco del governo di Tripoli in opposizione al generale Afthar sostenuto dalla Russia di Putin ha portato un ulteriore acutizzarsi della crisi libica con gravi conseguenze sulla popolazione e un prevedibile incremento di profughi in fuga dalla Libia e di morti in mare.
È il momento di un’ampia e unitaria mobilitazione per la pace e per richiamare tutti al rispetto del diritto internazionale e delle norme più elementari che regolano i rapporti fra gli Stati e la convivenza stessa della comunità umana.
Chiediamo all’Europa e all’Italia di agire immediatamente per evitare un’altra guerra e di rifiutare categoricamente qualunque supporto alle operazioni militari.
La pace nel mondo è a rischio. Sia la voce dei popoli più forte di quella delle armi.
Cinisello 18 gennaio 2020
Coordinamento Pace, Emergency, Milleeunavoce
Anpi, Associazione Nord-Nord-Ovest, Il gusto della Solidarietà, La città giusta, Legambiente (in attesa conferma), Lista civica, PD, Rifondazione Comunista, Nordmilanotizie.it,