27 gennaio 2024: commemoriamo le nefandezze di un genocidio mentre se ne perpetra un altro nel silenzio di tutti i più grandi Governi del mondo.

di Michele Foggetta

LA MEMORIA DI UN PASSATO CHE NON HA COSTRUITO UN PRESENTE MIGLIORE

Un 27 gennaio insolito questo. Lo è stato per me che per la prima volta da che ne ho memoria non ho potuto celebrarlo al Monumento del Parco Nord, lo è stato per il mondo perché mentre commemoriamo le nefandezze di un genocidio se ne perpetra un altro nel silenzio di tutti i più grandi Governi del mondo.

Ci hanno insegnato a scuola che ricordare serve a non fare gli stessi errori e allora cosa aspetta il mondo a fermare, anche e soprattutto in nome di quei 6 milioni di morti ebrei, gli oltre 300.000 Rom e Sinti e le tante migliaia di omosessuali, Testimoni di Geova, ecc…? “La storia insegna ma non ha scolari” diceva Gramsci ma qui succede anche qualcosa di peggio, si usa la storia quasi per giustificare, sono certo invece che quei morti antichi griderebbero senza sosta contro quello che stiamo vedendo.

E questo è quello che dovrebbe succedere, non vietare cortei che chiedono si smetta di bombardare civili ma unircisi, ebrei, musulmani, cristiani e anche chi non crede in un Dio ma nell’umanità. Non pubblicare antiche cartine antistoriche per rivendicare un farlocco “c’eravamo prima noi” ma finalmente pretendere davvero che ogni popolo abbia il proprio Stato, non trovare creative scuse per giustificare ma gridare per chiedere Giustizia per tutte e tutti, sia chiaro, da una parte come dall’altra.

Altrimenti saremo sempre fermi qui, a ricordare il passato senza vedere il presente.

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