Il 25 aprile è di tutti

“Il 25 aprile è di tutti venga la Brigata ebraica E Casaleggio sbaglia i suoi non lo seguono”

MILANO «La festa della Liberazione deve essere ricordata da tutti. Per un giorno, sui valori fondanti di democrazia, libertà e antifascismo, sfilino insieme anche coloro che hanno idee diverse». Il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia rivolge un appello a pochi giorni dal 70° anniversario del 25 aprile. «Mi auguro che in Italia diventi finalmente come il 14 luglio in Francia o il giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti».

Professor Smuraglia, le sembra che il clima attorno al 70° della Liberazione sia adeguato alla solennità dell’anniversario?

«La solenne manifestazione davanti alle Camere riunite di qualche giorno fa, presenti il presidente della Repubblica e molti partigiani, che si è conclusa anche con il coro a sorpresa di “Bella ciao”, è stata un’emozione per tutti. Ricordare il 25 aprile è importante e doveroso. Un momento che dovrebbe essere di tutti».

Proprio il capo dello Stato Sergio Mattarella in un messaggio alla rivista “Micromega” ha detto no a pericolose equiparazioni tra le due parti in conflitto. È d’accordo?

«Il presidente della Repubblica ha fato bene a dire queste cose. Spesso c’è una tendenza in nome di una presunta pacificazione a considerare in posizione di parità chi ha combattuto per la libertà e chi era dalla parte della Repubblica sociale. Non intendo minimamente alimentare odio, ma la storia va rispettata».

Cioè?

«La Resistenza ha vinto e assieme ad alleati e ha dato vita a un paese democratico. Gli altri sono stati sconfitti e anche dalla storia. È assurdo che, come è accaduto di recente, si attribuiscano medaglie a combattenti della Repubblica sociale».

Torniamo alle polemiche. A Roma, per esempio, non ci sarà il corteo e non sfilerà la Brigata ebraica.

«Forse non ci sarà il corteo, ma la manifestazione si terrà. La Brigata ebraica ci dovrà essere. Il nostro documento dice chiaramente che non può essere escluso nessuno che ha partecipato alla guerra di Liberazione. C’è qualcuno che non si arrende ancora, ma spero che alla fine il sentimento di fraternità prevalga. Nessuno tenti di fare delle contrapposizioni che non servono e non hanno senso ».

Anche la Coop quest’anno ha deciso di tenere aperti i propri supermercati.

«Anche in occasione del Primo Maggio sulle polemiche per lo spettacolo della Scala per l’Expo avevo detto che le feste vanno rispettate in linea di principio. Se poi mi si dice che in un momento di crisi e di difficoltà serve una deroga lo posso ammettere. Ma lo si dica».

Deluso dalla sensibilità dell’imprenditoria di sinistra?

«Mi è dispiaciuto che questo chiarimento non sia stato dato subito. In ogni caso, l’eccezione non deve diventare la regola».

Il leader del M5S Casaleggio sembra non volersi schierare né con i partigiani né con i fascisti.

«Casaleggio può pensarla come crede, ma nel suo gruppo non la pensano tutti così. L’altro giorno durante la cerimonia alla Camera un loro deputato mi ha detto che stava apprezzando quella giornata di festa. Spero che molti militanti grillini la pensino come lui. La Repubblica è nata dalla vittoria sulla dittatura fascista. L’Italia merita un futuro in cui l’eguaglianza e la democrazia siano al centro della vita politica».

Si riferisce, per caso, anche al cammino delle riforme?

«L’Anpi ha preso una posizione molto netta. La nostra Costituzione merita rispetto anche quando la si vuole modificare. Aggiorniamola, senza stravolgerla. Ma se un parlamentare che è favorevole a questa riforma viene in piazza per 25 aprile naturalmente è ben accetto».

Mattarella ha ragione: no alle equiparazioni tra le due parti in conflitto La storia va rispettata

Andrea Montanari

fonte: la Repubblica

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