25 aprile: La Festa della Liberazione dal nazifascismo vive in tutti noi
Date: 11 aprile 2023 Author: Mary Nowhere
Da Roger Waters a Gianni Rodari e De André, i fiori vermigli sono simbolo dei caduti in guerra e della Resistenza
Tra pochi giorni, il 25 aprile, si festeggia il 78mo anniversario della liberazione dell’Italia dal regime nazifascista e si rende omaggio all’impegno e al coraggio di tutti coloro – i partigiani – che lottarono per la libertà, per restituire unità e identità ad un Paese sconvolto e frammentato dalla guerra e dalla dittatura.
Il papavero viene, per tradizione, associato a questa ricorrenza, comparendo su manifesti commemorativi, locandine e magliette ed è simbolo non soltanto di questa data, ma anche della memoria della Resistenza. Ma l’origine di questa iconografia, in realtà, è antecedente al secondo conflitto mondiale.
Il papavero comune (nome scientifico: Papaver rhoeas) è una pianta annuale che si riproduce facendo cadere sul terreno i propri semi, i quali possono rimanere vitali anche per molti anni. È un fiore dai petali sottili e delicati, in grado di crescere anche sui terreni più sassosi e aridi, tanto in campagna che ai margini delle strade o lungo i binari delle ferrovie, e di resistere anche in condizioni di siccità; è una pianta umile, spontanea, che con la sua tonalità vermiglia rallegra la vista e dona entusiasmo. Questo suo essere “resistente”, oltre che naturalmente la tinta sgargiante della sua corolla, la medesima del sangue, hanno fatto sì che esso sia stato associato alla lotta per la libertà e agli ideali perseguiti dai caduti.
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