22 febbraio 1943: la rosa bianca

Il 22 febbraio 1943 i nazisti assassinavano il primo gruppo di resistenti della “Rosa Bianca”: Hans e Sophie Scholl e Christoph Probst; altri furono assassinati nei mesi successivi.
Ricorrendone l’anniversario il “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani” di Viterbo ricorda tutti i martiri della “Rosa Bianca”, una delle più luminose esperienze di Resistenza nonviolenta al nazismo in Germania.
Tra il 1942 ed il 1943 un gruppo di studenti ed un professore di Monaco realizzarono e diffusero una serie di sei volantini clandestini antinazisti. I primi quattro volantini si aprivano col titolo “Fogli volanti della Rosa bianca” ed erano diffusi in poche centinaia di copie; gli ultimi due intitolati “Fogli volanti del movimento di Resistenza in Germania” ciclostilati in migliaia di copie. Scoperti, furono condannati a morte e decapitati gli studenti Hans Scholl, Sophie Scholl, Christoph Probst, Willi Graf, Alexander Schmorell ed il professor Kurt Huber.
Tra le opere sulla Rosa Bianca: Inge Scholl, La Rosa Bianca, La Nuova Italia, Firenze, 1966, rist. 1978 (scritto dalla sorella di Hans e Sophie Scholl, il volume – la cui traduzione italiana è parziale – contiene anche i testi dei volantini diffusi clandestinamente dalla Rosa Bianca); Klaus Vielhaber, Hubert Hanisch, Anneliese Knoop-Graf (a cura di), Violenza e coscienza. Willi Graf e la Rosa Bianca, La nuova Europa, Firenze 1978; Paolo Ghezzi, La Rosa Bianca. Un gruppo di resistenza al nazismo in nome della libertà, Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1993; Romano Guardini, La Rosa Bianca, Morcelliana, Brescia 1994; Paolo Ghezzi, Sophie Scholl e la Rosa Bianca, Morcelliana, Brescia 2003. Alcune più dettagliate notizie biografiche sui principali appartenenti al movimento di resistenza della “Rosa bianca” ed altri materiali sono disponibili nella rete telematica nei nn. 909, 910 e 913 de “La nonviolenza è in cammino”, nelle “Notizie minime della nonviolenza in cammino” nn. 177-179, e passim.
Nel ricordo dei martiri della Rosa Bianca proseguiamo nell’azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza può salvare l’umanità.

Il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo